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Mozart a Broadstairs

Nel mondo squilibrato, disarmonico, mesto, Per equilibrare l’anima serve Mozart, saggio e lieto. Tra le 18.00 di venerdì sera, 23 febbraio, e mezzogiorno di Domenica 25 febbraio, presso la Queen of Martyrs House a Broadstairs si terrà un modesto weekend musicale con musica esclusivamente del famoso compositore austriaco del tardo XVIII secolo: Wolfgang Amadeus Mozart (1756–1791). Perché la musica, quando lo stesso tempo e lo stesso sforzo potrebbero essere spesi per qualcosa di più direttamente religioso? E perché Mozart in particolare? Perché la musica? Perché la musica è un dono di Dio al mondo che Egli ha creato, un’espressione dell’armonia al centro del Suo universo, a cui tutti i membri viventi di questo universo rispondono, non solo angeli ed esseri umani, ma a loro modo anche animali e piante. Circa le piante , una volta ricercatori del Colorado negli USA costruirono quattro scatole con identica luce, aria, umidità, terreno e piante in tutte e quattro, e in tre di e

Il Kali-yuga della Poesia

di Angelo Tonelli Una breve riflessione sulla decadenza della figura del poeta e della poesia contemporanea e una proposta di rigenerazione poetica. Negli ultimi venti anni la poesia in Italia ha visto ridursi esponenzialmente la propria funzione di guida morale e spirituale. Mai come ora essa è stata tagliata fuori dalla comunicazione editoriale. Gli editori non la pubblicano più perché nessuno la legge, e nessuno la legge perché gli editori non la pubblicano e perché non circola più una poesia capace di offrire paradigmi di vita interiore e poeti capaci di incarnare tale funzione della poesia . Trapassati gli ultimi superstiti della poesia ideologica del Novecento, e godendo, per fortuna, di pessima salute le ideologie, al momento attuale la più interiore delle arti sembra avere perduto appeal mediatico, con l’aggiunta di una sonora beffa: vengono trattati da poeti i cantautori che, pur presentando talora carattere di poeticità, banalizzano la poíesis volgendola a ritmi orecchiabil

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Per una Storia dell’arte italiana contemporanea. L’editoriale

di Gian Maria Tosatti Gian Maria Tosatti riflette sull’arte italiana dell’ultimo decennio a partire dal nuovo libro pubblicato da Ludovico Pratesi. Sottolineando la responsabilità di artisti e critica nella costruzione di un panorama dell’arte italiana attuale. Perché l’Italia abbia un’arte contemporanea bisogna che abbia, prima, un’idea di sé, un’identità di nazione o di comunità o, in fin dei conti, di popolo. Per avere un’arte contemporanea bisogna avere una idea filosofica di sé. Questa idea l’Italia non ce l’ha. L’Italia ‒ è triste dirlo – non ha neppure, ormai, una “ideologia” di sé. Parlo dell’Italia perché  il libro di Ludovico  pone l’accento su questo simulacro di identità nazionale. Oggi, però, bisognerebbe chiedersi, piuttosto, cosa sia l’Italia in un mondo globalizzato in cui a rispondere al concetto di “stato-nazione” sono rimasti soltanto i governi, ossia i “padroni di questo concetto”, il popolo, di contro, se ne è già andato altrove da un pezzo e nella prati

Tra Simbolismo e Liberty. Achille Calzi a Faenza

di  Marta Santacatterina C, Faenza ‒ fino al 18 febbraio 2018. Nel 2013 gli eredi decisero di donare ai musei civici un consistente nucleo di materiali d’atelier di Achille Calzi, artista molto noto a Faenza ma del quale non era ancora stata intrapresa alcuna ricerca scientifica. Gli studi sono ora sfociati in una mostra antologica che mette in luce tutta l’eclettica produzione del faentino. Qual è il confine tra artigianato e arte? Se ne discute da secoli, basti pensare al movimento Arts & Crafts che, nell’Inghilterra di  William Morris  e dei Preraffaelliti, coinvolse gli artisti nell’elaborazione di prodotti che non si ponessero solo come pezzi unici, ma che si prestassero a una produzione in serie, ponendo quindi le basi del design. Ma perché parlare di territori e idee lontane in relazione alla mostra  Achille Calzi, tra Simbolismo e Liberty ? Perché il protagonista di questa esposizione monografica – che finalmente, per la prima volta, lo riscopre e rivela al pubblico

Vetro e pittura a confronto. A Venezia

di  Elio Ticca Centro Culturale Candiani, Mestre – fino al 27 maggio 2018. Che relazioni intercorrono fra arte pittorica e arte vetraria, realismo ed espressionismo, accessori e soggetti dei quadri? Una mostra mette a confronto vetro reale e vetro dipinto, celebrando le innovazioni tecniche e stilistiche delle arti veneziane. La versatilità delle superfici riflettenti, in particolare quelle vitree, che possono nascondere senza celare, deformare e illuminare gli oggetti circostanti, sono l’ispirazione dell’ultima mostra ideata da Gabriella Belli, direttrice dei Musei Civici di Venezia, e a cura di Chiara Squarcina:  Attorno al vetro e il suo riflesso nella pittura . La mostra utilizza il parallelismo tra virtualità delle opere pittoriche e tangibilità delle opere in vetro, per evocare problemi artistici complementari: realismo pittorico e sublimazione del reale, stasi e fugacità della rappresentazione, virtuosismo oscillante tra Impressionismo, Simbolismo ed Espressionismo, at

La fotografia scalfisce gli stereotipi. Dialogo con Raffaella Perna

di  Giorgia Basili Raffaella Perna  è l’autrice di volumi significativi come  Arte, fotografia e femminismo in Italia negli anni Settanta  (Postmedia Books, 2013) e curatrice, fra gli altri, di libri quali  Ketty La Rocca. Nuovi studi  (con Francesca Gallo, Postmedia Books, 2015),  Etica e fotografia. Potere, ideologia e violenza dell’immagine fotografica  (con Ilaria Schiaffini, Derive Approdi, 2015). Studiosa entusiasta, curatrice di mostre come  Grandi fotografi a 33 giri  (Auditorium Parco della Musica, Roma 2012), che ha avuto il merito di ripercorrere il rapporto tra copertine di dischi e fotografia d’autore sin dagli Anni Cinquanta; membro dello staff di esperti che ha contribuito al concretizzarsi della mostra  ’77 una storia di quarant’anni fa nei lavori di Tano D’Amico e Pablo Echaurren  presso il Museo di Roma in Trastevere (2017), Raffaella Perna risponde facendo emergere le preziose complessità e stratificazioni dell’arte fotografica. Secondo lei è dato il gi