Situazione dell’arte oggi, specchio della societa’

di Vincenzo Gennaro

Non si sente più alcun bisogno della Biennale di Venezia, di Dokumenta Kassel, di quella di S.Paolo in Brasile, ne della Triennale di Milano o la Quadriennale di Roma, figuriamoci di quella di Palermo o di Roccacannuccia, strumenti obsoleti di un sistema dell'arte esausto distrutto dalle improvvisazioni, dai pressapochismi, dalle incompetenze, dalle speculazioni sugli spazi espositivi e sui cataloghi, distrutto da curatori incuranti e da una politica culturale che tutto deve trasformare in consenso, se no, non serve.
Così gli artisti devono gestire in proprio la loro creatività ricercando il rapporto personale e di fiducia con i collezionisti, con gli sponsors, con le istituzioni illuminate, ma molte sono nel buio più totale, basti vedere alcuni fra i nominati agli assessorati alla cultura, ubbidienti di stretta osservanza, senza libertà di manovra ma nemmeno di giudizio, dattilografi che scrivono su dettatura di sindaci con intelligenze.... fuori dal comune.

Questi sono i risultati:disgregazione del tessuto culturale, emarginazione del libero pensiero, promozione ai vertici dei servi sciocchi, sfilacciamento del tessuto connettivo della cultura territoriale, declassamento dell'arte a intrattenimento domenicale, a ricreazione di asilo da borgata rurale, elusione di ogni confronto di idee, arroccamento delle istituzioni avvitate su se stesse, blindate nei palazzi, arroccate, sorde e mute, incapaci di ascoltare, di capire e dare risposte non ne parliamo.

Il loro squallido progetto è usare l'arte, usare gli artisti per tentativi maldestri di distrarre il pubblico, di plagiarlo, di assopirlo, di annebbiargli sensi, di neutralizzare il suo desiderio di reagire.

Il danno fatto è incalcolabile, irreversibile, così si è perso la cultura del bello, del buono del giusto, la corruzione dilaga sovrana e la civiltà agonizza e con essa anche l'arte e la cultura. Gli artisti, gli uomini di cultura, i poeti ed i cittadini tutti illuminati si ergano a presidio dei valori della dignità e della identità, tolgano la maschera ai falsi profeti per fermare la corsa verso il baratro.

Certo una società distratta, incolta, acritica, che legge poco e studia meno, impoverita materialmente e spiritualmente, alla ricerca della soluzione dei problemi primari, che manda in esilio i suoi giovani istruiti e che accoglie masse di diseredati senza nessuna soluzione seria per la loro integrazione  è ovviamente più facilmente controllabile e gestibile, ma è una società con una sola prospettiva il medioevo prossimo venturo di Roberto Vacca.  

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